LCG pone grande attenzione al percorso professionale dei propri collaboratori, prediligendo e promuovendo la crescita interna a partire dai primi passi della professione forense. Siamo profondamente convinti del valore del lavoro di squadra e della collaborazione, particolarmente efficaci in un clima stabile di soddisfazione professionale, che si traducono in risultati di eccellenza per i nostri clienti.
Il perseguimento di questo obiettivo si concretizza attraverso varie policy e iniziative, che definiscono la pratica forense e il successivo percorso professionale.
STRUTTURA E CARATTERISTICHE DELLA PRATICA
Sono principalmente 3 le figure dedicate all’accoglienza e all’inserimento del praticante in studio: l’HR, il tutor e il buddy. Le prime fasi sono dedicate, con l’HR, proprio all’illustrazione del percorso, degli obiettivi, dei momenti di valutazione e di formazione, dei principali strumenti di lavoro. Viene inoltre formato sull’utilizzo degli strumenti e delle modalità di lavoro, secondo le linee guida e le buone pratiche dello Studio.
Il nuovo collega viene quindi presentato al tutor e al buddy, che ne favoriranno il rapido ambientamento e lo supporteranno nei mesi successivi.
Oltre a queste figure, in LCG il praticante ha numerose occasioni di lavorare a diretto contatto con il suo dominus, solitamente uno dei soci dello Studio, che supporta anche nelle attività a diretto contatto con i clienti.
Il percorso è caratterizzato dall’assegnazione e condivisione di obiettivi qualitativi volti a indirizzare il percorso di crescita di ciascun praticante; il raggiungimento di tali obiettivi è monitorato dal tutor e discusso in momenti formali di valutazione semestrali, cui corrisponde una revisione del compenso riconosciuto secondo i progressi fatti e nel rispetto delle fasce previste.
IL PERCORSO PROFESSIONALE
I ruoli – in LCG viene attribuita grande importanza alle diverse competenze presenti all’interno, valorizzate dal lavoro di squadra e dalla contaminazione tra diverse specializzazioni. Il praticante, e poi il giovane avvocato, pur con un’area di particolare interesse e lavoro, viene, appena possibile, esposto a materie diverse perché possa sviluppare una capacità di visione più ampia. Proseguendo nel percorso il professionista si orienterà, in accordo con le esigenze di lavoro, su aree e materie specifiche. Il possesso di questa competenza, insieme a numerosi altri criteri, è alla base della definizione di 3 livelli di seniority (junior, middle e senior).
Job description e competenze – i 3 ruoli individuati nel percorso di carriera interno sono stati definiti e descritti secondo numerosi criteri. Al professionista, seguendo il suo percorso di sviluppo interno, è richiesto non solo di migliorare e approfondire le sue conoscenze, ma anche di acquisire capacità manageriali, di relazione, di supporto ai colleghi più giovani, nonché di sviluppo commerciale e di visione.
Se quindi gli anni di esperienza sono una condizione necessaria che definisce queste fasce, quello che consente il passaggio alla seniority successiva risiede tuttavia nell’acquisizione e dimostrazione di:
• Competenza generale e specifica
• Autonomia
• Gestione del cliente
• Sviluppo relazioni esterne e di promozione dello Studio
• Managerialità interna
• Capacità di interpretare i valori di Studio (role model)
• Capacità di analisi, interpretazione, gestione dei risultati economici (imprenditorialità)
MOMENTI DI VALUTAZIONE E CRESCITA RETRIBUTIVA
A tutti i professionisti vengono assegnati annualmente obiettivi attitudinali e di competenza e obiettivi di performance che hanno ricadute economiche, secondo uno schema preordinato.
Durante un colloquio individuale con i soci di riferimento si analizzano quindi gli obiettivi e i risultati ottenuti, sia da un punto di vista economico sia dal punto di vista comportamentale e manageriale, e si discutono le aree di miglioramento su cui concentrarsi per proseguire nel proprio percorso. Annualmente, in corrispondenza del colloquio di valutazione, viene comunicato l’eventuale revisione economica.
Il perseguimento di questo obiettivo si concretizza attraverso varie policy e iniziative, che definiscono la pratica forense e il successivo percorso professionale.
STRUTTURA E CARATTERISTICHE DELLA PRATICA
Sono principalmente 3 le figure dedicate all’accoglienza e all’inserimento del praticante in studio: l’HR, il tutor e il buddy. Le prime fasi sono dedicate, con l’HR, proprio all’illustrazione del percorso, degli obiettivi, dei momenti di valutazione e di formazione, dei principali strumenti di lavoro. Viene inoltre formato sull’utilizzo degli strumenti e delle modalità di lavoro, secondo le linee guida e le buone pratiche dello Studio.
Il nuovo collega viene quindi presentato al tutor e al buddy, che ne favoriranno il rapido ambientamento e lo supporteranno nei mesi successivi.
Oltre a queste figure, in LCG il praticante ha numerose occasioni di lavorare a diretto contatto con il suo dominus, solitamente uno dei soci dello Studio, che supporta anche nelle attività a diretto contatto con i clienti.
Il percorso è caratterizzato dall’assegnazione e condivisione di obiettivi qualitativi volti a indirizzare il percorso di crescita di ciascun praticante; il raggiungimento di tali obiettivi è monitorato dal tutor e discusso in momenti formali di valutazione semestrali, cui corrisponde una revisione del compenso riconosciuto secondo i progressi fatti e nel rispetto delle fasce previste.
IL PERCORSO PROFESSIONALE
I ruoli – in LCG viene attribuita grande importanza alle diverse competenze presenti all’interno, valorizzate dal lavoro di squadra e dalla contaminazione tra diverse specializzazioni. Il praticante, e poi il giovane avvocato, pur con un’area di particolare interesse e lavoro, viene, appena possibile, esposto a materie diverse perché possa sviluppare una capacità di visione più ampia. Proseguendo nel percorso il professionista si orienterà, in accordo con le esigenze di lavoro, su aree e materie specifiche. Il possesso di questa competenza, insieme a numerosi altri criteri, è alla base della definizione di 3 livelli di seniority (junior, middle e senior).
Job description e competenze – i 3 ruoli individuati nel percorso di carriera interno sono stati definiti e descritti secondo numerosi criteri. Al professionista, seguendo il suo percorso di sviluppo interno, è richiesto non solo di migliorare e approfondire le sue conoscenze, ma anche di acquisire capacità manageriali, di relazione, di supporto ai colleghi più giovani, nonché di sviluppo commerciale e di visione.
Se quindi gli anni di esperienza sono una condizione necessaria che definisce queste fasce, quello che consente il passaggio alla seniority successiva risiede tuttavia nell’acquisizione e dimostrazione di:
• Competenza generale e specifica
• Autonomia
• Gestione del cliente
• Sviluppo relazioni esterne e di promozione dello Studio
• Managerialità interna
• Capacità di interpretare i valori di Studio (role model)
• Capacità di analisi, interpretazione, gestione dei risultati economici (imprenditorialità)
MOMENTI DI VALUTAZIONE E CRESCITA RETRIBUTIVA
A tutti i professionisti vengono assegnati annualmente obiettivi attitudinali e di competenza e obiettivi di performance che hanno ricadute economiche, secondo uno schema preordinato.
Durante un colloquio individuale con i soci di riferimento si analizzano quindi gli obiettivi e i risultati ottenuti, sia da un punto di vista economico sia dal punto di vista comportamentale e manageriale, e si discutono le aree di miglioramento su cui concentrarsi per proseguire nel proprio percorso. Annualmente, in corrispondenza del colloquio di valutazione, viene comunicato l’eventuale revisione economica.