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“Le nuove frontiere della medicina – Assetti istituzionali e gestione dei dati”

Breve commento della pubblicazione curata da Ginevra Cerrina Feroni – Professoressa ordinaria di Diritto costituzionale italiano e comparato presso l’Università di Firenze, Vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali e Vicepresidente della Fondazione CESIFIN – Alberto Predieri. Società Editrice: “Il Mulino”, Bologna, 2024.

A cura di Avv. Giuseppe M. Cannella 

Ci sembra interessante portare all’attenzione questa virtuosa pubblicazione - strumento fondamentale per uno Studio come il nostro che quotidianamente si occupa di sanità e data protection -, curata dalla Professoressa Ginevra Cerrina Feroni, che, tra le altre cose, è Vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.

Il manuale, che vede il contributo di diversi autori, affronta la tematica delle nuove frontiere della medicina e, in generale, della crescente importanza della sanità digitale, obiettivo promosso dal nostro Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
È veramente importante avere delle pubblicazioni di questo tenore, poiché l’utilizzo dei dati in ambito sanitario risponde a plurime esigenze: migliorare l’efficienza dei processi di diagnosi e cura, contribuire al progresso economico, diminuire le disuguaglianze sociali, potenziare l’assistenza territoriale. 

A questo proposito, l’analisi delle nuove frontiere della medicina non poteva prescindere dall’impatto che la pandemia Covid-19 ha avuto sul processo di digitalizzazione, costituendo un trampolino di lancio per processi quali la dematerializzazione della ricetta medica e l’implementazione delle visite a distanza1
Tuttavia, i vantaggi derivanti dagli strumenti di sanità digitale celano rischi non indifferenti, connessi ad un doveroso bilanciamento con i diritti costituzionali coinvolti. I dati sanitari, infatti, sono dati particolari che necessitano di una maggiore protezione giuridica, difficile da realizzare nel momento in cui la tutela di questi si scontra con l’opportunità di ricevere cure personalizzate e più efficaci.

In particolare, il volume analizza la necessaria coesistenza tra uomo e tecnologia. Infatti, in un momento in cui si sta investendo molto nell’IA per la medicina predittiva ed il supporto diagnostico– e, dunque, nell’utilizzo dei Big Data2 - occorre non perdere di vista il rispetto della libertà e dei diritti fondamentali della persona. L’utilizzo massiccio di dati particolari per “istruire” i macchinari intelligenti, infatti, pone diverse problematiche in tema di privacy3. Ai fini del trattamento di tali dati, risulta di primaria importanza la presenza di idonea base giuridica, il rispetto dei principi di liceità, correttezza e trasparenza, la previsione di adeguate valutazioni d’impatto, l’anonimizzazione dei dati ed il primato della decisione del clinico su quella dello strumento tecnologico4.

Altro tema di grande rilievo affrontato nel volume è quello dell’Internet of Things sanitario. Si tratta di una famiglia di dispositivi connessi alla rete internet che ricomprende anche i “wearables”, ovvero dispositivi indossabili quali orologi, cardiofrequenzimetri e saturimetri in grado di rilevare e diffondere costantemente parametri - e dunque dati - relativi alla salute del paziente5. Anche in questo caso, occorre tenere monitorato il rischio di illegittima diffusione dei dati raccolti da tali dispositivi, i possibili attacchi cyber nonché violazioni esterne che possano avere conseguenze negative sulla salute del paziente. Sebbene il mondo dei dispositivi indossabili possa contribuire ad un incremento della sensibilizzazione dei cittadini rispetto al proprio stato di salute, e dunque ad una maggiore prevenzione rispetto ad alcune malattie, resta doveroso continuare a trovare soluzioni tecnologiche che consentano la tutela dei dati personali dei soggetti utilizzatori.

La pubblicazione a cura della Prof.ssa Cerrina Feroni fornisce agli esperti privacy numerosi spunti, provocandoci per ulteriori approfondimenti, rispettivamente ad una materia che è in continuo divenire e che necessita di impieghi pratici. A questo proposito, occorre declinare i modelli applicativi nei sistemi sanitari, affinché sia possibile coniugare il progresso tecnologico con il rispetto della dignità della persona. 

1. V. A. Ghiglia in: “Pandemia tra rischi e opportunità”, in “Le nuove frontiere della medicina” a cura di Ginevra Cerrina Feroni, Società editrice Il Mulino, 2024, p. 116.
2. La sanità è un settore in cui i Big Data assumono una particolare rilevanza, perché genera un enorme quantità di dati.
3. V. M. Iaselli in: “Problematiche in materia di protezione dati e interventi del Garante della privacy”, in “Le nuove frontiere della medicina” a cura di Ginevra Cerrina Feroni, Società editrice Il Mulino, 2024, p. 256.
4. A questo proposito, A. Laghi e M. Zerunian in: “Considerazioni sull’implementazione dei sistemi di intelligenza artificiale in sanità”, ricordano che: “uno sviluppo incontrollato e non governato dell’IA non è scevro da potenziali rischi, derivanti dall’uso di sistemi privi di una rigorosa validazione scientifica […] dall’assenza di informazioni circa la sicurezza dei sistemi di IA, dalla mancanza di norme circa la responsabilità professionale del medico nell’interazione con gli algoritmi, dall’impreparazione del personale medico e sanitario al corretto utilizzo dei sistemi di IA”. in “Le nuove frontiere della medicina” a cura di Ginevra Cerrina Feroni, Società editrice Il Mulino, 2024, p. 291.
5. V. M. Rizzetto in: “Internet of Medical Things”, in “Le nuove frontiere della medicina” a cura di Ginevra Cerrina Feroni, Società editrice Il Mulino, 2024, p. 187.