Arriva il NO della Cassazione sul controllo dei lavoratori tramite Telepass
Con Ordinanza n. 15391 dello scorso 3 giugno, la Suprema Corte ha stabilito che il datore di lavoro non può impiegare i dati ottenuti tramite il Telepass per adottare misure disciplinari contro i propri dipendenti.
Il caso coinvolge un tecnico trasfertista, licenziato sulla base di prove raccolte attraverso la geolocalizzazione del suo palmare e i dati del Telepass. La Corte di Cassazione, sulla base delle motivazioni che andremo ad analizzare, ha rigettato il ricorso del datore di lavoro, confermando la decisione della Corte d'Appello che aveva annullato il licenziamento e previsto un risarcimento per il dipendente.
Nodo centrale della vicenda è la legittimità dell'uso dei dati del Telepass per monitorare l'attività del lavoratore. La Cassazione ha, dunque, chiarito che il Telepass - installato sull'auto aziendale per iniziativa del datore di lavoro - consente la registrazione dei dati di transito autostradale. Tali dati permettono un controllo a distanza, sebbene postumo, dell'attività del lavoratore.
Tale controllo è stato ritenuto non valido dalla Corte, dal momento che i dati erano stati acquisiti senza aver fornito un'adeguata informazione al lavoratore sulle modalità d'uso degli strumenti e sull'effettuazione dei controlli.
Un altro aspetto rilevante discusso nella sentenza riguarda la possibilità per il lavoratore di sottrarsi al controllo del Telepass, ad esempio, disattivando il dispositivo o scegliendo corsie di pagamento manuale ai caselli autostradali. A tal riguardo, la Suprema Corte ha ritenuto che la mera consapevolezza del lavoratore della presenza del Telepass non sia sufficiente, essendo, invece, necessaria una specifica informazione sulle modalità di utilizzo e sul controllo dei dati, per poter contestare al lavoratore la sua scelta di aver volontariamente utilizzato lo strumento del Telepass.
L’Ordinanza della Cassazione ribadisce in maniera tranchant il principio della limitazione all'uso dei dati raccolti tramite sistemi di controllo a distanza come il Telepass, ricordando come tali dati non possano essere utilizzati a fini disciplinari in assenza di un’adeguata informazione del lavoratore circa le modalità d'uso ed i controlli effettuabili.